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3 aprile Festa della Patria del Friuli: La lingua friulana motore dell’identità

Oggi, 3 aprile, si festeggia la ricorrenza della fondazione del Patriarcato di Aquileia, che dal 1077 governò con potere temporale ed ecclesiastico su un territorio che si estendeva dalla città di origini romane fino a Monaco di Baviera e a Como. Celebrazione, la ‘Fieste de patrie dal Friul’, che è stata istituita con un’apposita legge dalla Regione, e che si è svolta, per quanto consentito dalla pandemia e nel rispetto dei protocolli di sicurezza, sul piazzale del Castello di Udine, con l’alzabandiera del vessillo del Friuli sulla specola. Ed è proseguita nel Salone del Parlamento friulano, che come ha ricordato il presidente dell’ARLeF, Eros Cisilino, ospitò uno dei primi esempi di parlamento in Europa. Il Patriarcato di Aquileia resse sul vasto territorio fino al 1420, quando la Repubblica di Venezia affermò il suo dominio. La festa avrebbe dovuto avere grande risalto di pubblico, ma causa la pandemia è stata concentrata in una cerimonia, nel corso della quale il sindaco di Udine, on. Pietro Fontanini, dopo avere ripercorso la storia del Patriarcato di Aquileia, che è quella del Friuli, ha anticipato la volontà del Comune di cercare di proporre l’evento pubblico in occasione di Friuli DOC 2021, nel mese di settembre, nell’auspicio che sia cessata, per allora, l’emergenza sanitaria. Dagli interventi, del Presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, dell’Assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, di Eros Cisilino, presidente dell’ARLeF, l’Agenzia che per conto della Regione coordina l’attività di sostegno, divulgazione, valorizzazione della lingua friulana, del sindaco di Valvasone, Markus Maurmair, presidente della Comunità linguistica friulana, è emerso che la lingua friulana è un elemento di identità. Un collante tra le genti friulane. Che evidenzia la sua efficacia soprattutto nei rapporti con le comunità dei corregionali all’estero, sparse nel mondo. In particolare, nei Fogolar Furlan esistenti nelle principali città del globo, si radunano i discendenti degli emigrati friulani. E attraverso loro, spesso, è possibile ricostruire gli elementi storici e le variazioni lessicali che arricchiscono la lingua friulana. Ricca di pronunce, a volte vocaboli che variano di paese in paese, di vallata in vallata. Ma che, tutte, riflettono l’antica matrice della lingua friulana. Lingua, che assieme allo sloveno e al tedesco, parlate dalle rispettive minoranze, rappresenta il fondamento della specialità attorno alla quale è stato costituito lo Statuto dell’autonomia della Regione. Che ha permesso di concretizzare con efficacia la ricostruzione dalle macerie del terremoto. Oggi, la sfida alla quale è chiamata la nostra comunità, è stato detto, va oltre i confini imposti dalla pandemia. È quella di fare in modo che il Friulano sia un elemento cardine capace di rafforzare l’immagine e la coesione delle genti friulane. Sviluppando quei valori che le hanno fatte e le faranno distinguere in Italia e nel mondo. Un segnale di quanto sia davvero sentita l’identità friulana nel mondo dalla diffusione di un video che si richiama alle ‘radici’, realizzato dall’ARLeF, che in poche settimane di pubblicazione sul web ha superato il milione e 200 mila visualizzazioni.

Ida Donati  

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