• Mer. Ott 16th, 2024

Focus formazione giornalisti su dieta mediterranea e sviluppo rurale sostenibile a Palazzolo dello Stella

L’esperienza di Isola Augusta stimolata dall’etica aziendale che ha per sintesi il ‘Vino vivo’

Alle fonti della Dieta mediterranea e alla scoperta del territorio in quanto incubatore di biodiversità ma anche capace di generare e rigenerare elementi della flora e valorizzare con l’aiuto dell’uomo la produzione di varietà vegetali destinate all’alimentazione. 

Leggi tutto: Focus formazione giornalisti su dieta mediterranea e sviluppo rurale sostenibile a Palazzolo dello Stella

In sintesi, i contenuti del corso-evento per giornalisti e ricercatori organizzato da Arga FVG e dall’Associazione culturale La Riviera friulana, con la collaborazione del Club per l’UNESCO di Udine e della sezione friulana di Italia Nostra all’azienda agricola Isola Augusta di Palazzolo dello Stella (Ud).

La serie di interventi molto qualificati è stata coordinata dal presidente di ARGA FVGCarlo Morandini, e aperta dalla ‘chair girl’ del Club per l’Unesco di Udine , Renata Capria D’Aronco, che ha collegato i valori salutistici della corretta alimentazione conseguente alle abitudini alimentari delle genti mediterranee con le consuetudini alla base della cultura del territorio. 

Raccordandosi in particolare con le valenze dell’area della Riviera Friulana, che come ha ribadito possiede le ricchezze e gli elementi per entrare a fare parte dei siti tutelati dall’UNESCO come Patrimonio della umanità

Di ampio spettro anche l’intervento di Gabriele Cragnolini, alla guida di Italia Nostra per l’area friulana, tecnico forestale, che ha sviscerato le origini del patrimonio boschivo del Friuli Venezia Giulia, diverse dalle pur adiacenti montagne dell’Austria, che si estendeva fino alle zone umide accanto alle quali vi sono ancora zone residuali dei boschi planiziali. 

Un patrimonio che esiste tra innumerevoli biodiversità e zone dalle caratteristiche particolari, nelle quali, e pochi lo ricordano, vivono persino varietà di piante carnivore sviluppatesi per catturare l’azoto dall’organismo degli insetti. Tutto questo su terreni che l’uomo ha saputo gestire e sviluppare in modo sostenibile. 

Arrivando, come ha detto Morandini nel precisare i traguardi dell’uomo nelle terre rivierasche, a realizzare vini premiati nel mondo da terreni sui quali, fino gli anni ’60 venivano prodotte colture massive, mentre oggi sono lavorati traendone le migliori potenzialità in modo sostenibile. 

Esempi di crescita e sviluppo sostenibile sono le aziende storiche della Riviera friulana, tra i fiumi Tagliamento, a pochi chilometri da Palazzolo dello Stella, come le aziende Lorenzonetto e Toniatti Giacometti a Latisana, Bassani di Isola Augusta, Lorenzon a Pieris, accanto all’Isonzo. 

O a creare prodotti di nicchia da terreni inattesi come Clementin ad Aquileia. Ricchezze che oltre a rappresentare un valore aggiunto per l’area attraverso prodotti di pregio e identificativi sono divenute elementi di attrazione turistica facendo crescere ulteriormente l’area in sinergia e complementarmente alle grandi realtà balneari di Lignano e Grado. 

Realtà nelle quali, forse per il tipo di utenza o soltanto per abitudine degli operatori, come ha svelato Massimo Bassani, da oltre cinquant’anni impegnato in azienda, spesso i prodotti rivieraschi sono sottovalutati. 

Forse anche quale retaggio della antica denominazione dell’area retrostante, la Bassa friulana, non adatta alla comunicazione di qualità territoriali. 

Anche per questo motivo, Massimo Bassani, che guida Isola Augusta da decenni avendo iniziato qui il suo impegno assieme al fondatore, suo padre Renzo, sostiene da tempo l’idea di battezzare il territorio dell’arco costiero, delle realtà balneari e delle terre retrostanti come Riviera friulana. 

Infatti, oggi i vini di Isola Augusta, curati anche dal figlio Jacopo Bassani, sono molto richiesti in diverse parti del mondo, dal Belgio all’Inghilterra, alla Cina. 

E hanno vinto, ha aggiunto Morandini, premi internazionali anche nei ‘luoghi sacri’ delle produzioni enologiche mondiali. 

Tutto questo, ha detto ancora Morandini, è frutto anche dell’impronta etica dell’azienda Bassani, impressa dal padre Renzo, e perseguita da Massimo e da Jacopo

Infatti, mentre i vigneti sono gestiti con metodi naturali, in diversi appezzamenti sono state impiantati alberi da frutta e oliveti, vengono allevate le api, in un contesto di sostenibilità che trova la sua sintesi anche nella gestione dei fabbricati aziendali e dell’agriturismo biologico adiacente, riscaldati, per esempio, con l’acqua calda che sgorga dal sottosuolo. 

Una filosofia coincidente con lo slogan che fu scelto da Renzo Bassani negli anni ’60 per promuovere i primi vini dell’azienda situata lungo l’asse viario di collegamento con il mare: ‘Vino vivo’

Per celebrare i traguardi raggiunti lungo questo percorso virtuoso, riconosciuto con un premio prestigioso poco più d’un anno fa dall’ONU in occasione del summit COP26 di Glasgow, è nato il primo vino macerato e biologico di Isola Augusta: ‘Vino Vino’, da uve di Ribolla Gialla e Pinot Grigio.

Ida Donati