• Sab. Lug 27th, 2024

TERRITORIO: IL COMUNE DI FIUMICELLO RAPPRESENTA UNO SPACCATO DELLA STORIA PIU’ ANTICA DELL’AREA E DELLE GENTI RIVIERASCHE

CONSEGNATO AL VICESINDACO CLAUDIO PIZZIN L’ATTESTATO CHE TESTIMONIA UFFICIALMENTE L’ADESIONE DELLA COMUNITA’ LOCALE ALL’ASSOCIAZIONE LA RIVIERA FRIULANA
Ha un passato antico, ricco di storia il Comune di Fiumicello (UD). Un passato che ha origine nella prospera colonia romana di Aquileia (UD). Come ricorda il vicesindaco, Claudio Pizzin, a quale il Presidente Carlo Morandini ha consegnato l’attestato che testimonia l’adesione dell’Ente locale all’Associazione Culturale no profit La Riviera Friulana – “il nome Fiumicello deriva dal vocabolo latino ‘flumen’ (fiume), per la ricchezza di acque dell’area, e si trova scritto per la prima volta in un atto del 1174”. “La storia di Fiumicello – aggiunge Pizzin – è intimamente legata a quella di Aquileia: ne ha subito le medesime devastanti invasioni barbariche da parte degli Unni, dei Visigoti, degli Ostrogoti, degli Àvari, dei Longobardi; ma nel contempo ha convissuto con Aquileia l’avvento del Cristianesimo”. E la costituzione del Patriarcato: un documento del 1210 ricorda che il Capitolo Aquileiese fu riunito a Fiumicello. Poi il feudalesimo interruppe la crescita del borgo rurale che pur aveva acquisito rilevanza nel territorio, impedendone la trasformazione da Gastaldia in Comune. Nel XV e nel XVI secolo Fiumicello fu occupata dagli austriaci ed è influenzata dalle lotte tra Venezia e gli Asburgo. Nel 1516 Fiumicello assieme ad Aquileia, Gradisca e altre località dell’epoca entra a far parte della Contea Principesca di Gorizia, sotto la dominazione austriaca. E vi rimarrà a lungo, salvo una breve parentesi nell’era napoleonica, fino alla fine della prima guerra mondiale. Nel 1923 Fiumicello fu aggregato ad Aquileia. Per riprendere la sua autonomia l’1 giugno del 1947. Una località rivierasca così densa di storia, che ha vissuto la storia dell’area in tutti i suoi aspetti, rimanendo per secoli sottomessa, nella seconda metà del ‘900 ha saputo sviluppare le proprie prerogative rurali, valorizzando le peculiarità e le vocazioni. “Da quarant’anni – ricorda Pizzin – il nostro attivo centro agricolo ospita la mostra regionale delle pesche, contribuendo a ottimizzare e a valorizzare una delle tipicità dell’agricoltura rivierasca”. Pizzin è ben consapevole dell’assoluta pregnanza della memoria della civiltà contadina. Che più che altrove è intrisa delle vicende e delle vicissitudini che ha vissuto l’area rivierasca negli ultimi due millenni. Ed è con orgoglio che ci introduce nella sede comunale, di fronte alla quale c’è la sede della Banca di credito cooperativo Fiumicello e Aiello, simbolo della solidità dell’economia rurale dell’area, per presentarci i grandi pannelli che dominano la sala del Consiglio Comunale di Fiumicello. Sui quali l’artista del posto, Ivan Bidoli, ha impresso i momenti salienti della storia della sua cittadina. Pannelli nei quali si riconoscono i momenti cruenti che la comunità locale ha subito. Ma anche le tappe della crescita del borgo rurale. Attorno al quale si è qualificata, proprio valorizzando l’agricoltura, la gente di Fiumicello e delle sue tre frazioni, Papariano, Sant’Antonio e San Lorenzo. Una realtà e una terra rivierasca da visitare e da conoscere, anche attraverso la sua gente.
Carlo Morandini

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